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Case automobilistiche italiane che non ci sono più - parte 1

Sono tante le case automobilistiche italiane che hanno chiuso fra il secolo passato e il nuovo millennio. Di seguito elenchiamo i loro nomi con qualche curiosità. Siamo sicuri che questo primo articolo solleticherà la curiosità dei nostalgici e non solo!

AUTOBIANCHI: Nata nel 1955 dal ramo automotive della Bianchi, rimane in vita per 40' anni. La sua ultima produzione è la Y10 che viene venduta in molti paesi già con il marchio Lancia. Riconoscete la vettura nella foto? Si tratta della mitica A112.

PUMA: Questa azienda romana era specializzata in Kit Car, fu fondata nel 1968 e rimase in attività fino agli anni 90. La più famosa delle sue creazioni la conosciamo tutti, perché vista sul grande schermo. Si tratta della Gatto Spider di 'Altrimenti ci arrabbiamo'. Altre produzioni non hanno molto da invidiare alle Supercar, come ad esempio la GTV.

CISITALIA: I piloti Piero Dusio e Piero Taruffi l'hanno fondata a Torino nel 1946. Nel 1951 la  è stata selezionata dal MoMa di New York per un'esposizione dedicata al design automobilistico. Bellissima nella foto.

ISOTTA FRASCHINI: Continuiamo la nostra carrellata di case automobilistiche con questa realtà attiva dal 1900 al 1949. Vi proponiamo in foto uno dei modelli più iconici, la Tipo 8 A del 1924. Vincitrice del premio Best in Show del concorso di eleganza di Pebble Beach tenutosi nel 2015.

QVALE: la vita di questa casa modenese è molto breve, è stata fondata nel 1999 ed è stata prodotta una sola auto. Si tratta della Mangusta che riprende un grande classico della De Tomaso. Si tratta della versione di serie del prototipo Biguà presentato al Salone di Ginevra del 1996.

IATO: Casa fondata a Pontedera nel 1985, che produce solo un fuoristrada dal nome 4x4. La vita di questo mezzo è breve, viene prodotto in Irpinia, grazie ai finanziamenti per la ricostruzione post sisma. Vengono prodotte solo 182 unità. Meglio strutturata, ma più cara, non regge il confronto con al rivale Suzuki Samurai.

CIZETA: Il suo primo nome fu Cizeta-Moroder per la partecipazione dell'imprenditore Claudio Zampolli e di Giorgio Moroder (iniziali = nome del brand) quest'ultimo produttore discografico e guru della musica elettronica. Sono stati assemblati pochi esemplari della V16T disegnata da Gandini. La casa fallirà nel 1994.

FISSORE: Dalla prima metà del 900 questa azienda forniva carrozzerie per fuoriserie. Dagli anni Settanta a seguito della scomparsa di Bernando Fissore e della moglie, i figli fondano la Rayton Fissore, che fra vari mezzi produrrà la Magnum, un fuoristrada molto usato dalle forze dell'ordine.

ISO RIVOLTA: a questa maison si deve la nascita di una BMW speciale. Il progetto dell'Isetta non aveva avuto successo in patria e fu ceduto ai tedeschi. Risollevò le sorti della casa bavarese. La Iso Rivolta fu attiva dal 1948 al 1974. Da non dimenticare che questa fabbrica produce sportive da urlo come la Iso Grifo nella foto.

OSCA: ''Officine Specializzate Costruzione Automobili'', piccola azienda emiliana nata nel 1947. I fondatori sono Adolfo e Omar Orsi, proprietari da 10 anni delle Officine Alfieri Maserati. Questa ditta sarà attiva fino al 1967, a San Lazzaro di Savena, e si specializzerà in auto da competizione e piccola cilindrata.

STANGUELLINI: Casa automobilistica e motociclistica modenese, che negli anni Trenta inizia a produrre propri modelli, dopo un passato da elaboratore. Nasce nel 1900 e nel 1938 la Stanguellini 750 si classifica prima nella sua categoria alla Mille Miglia e dal 1958 saranno copiose le vittorie nella Formula Junior. Un museo di Modena è dedicato al marchio.

Per ora ci fermiamo qui, nel prossimo articolo continueremo con il nostro elenco. To be continued...